La fusione culturale che avvenne dopo l’incontro tra l’impero inca e quello spagnolo -più di 400 anni fa- ha lasciato un marchio significativo sull’identità del Perù. Un legame che si riflette nei costumi, nelle norme e negli stili di vita della sua popolazione, ma che ha avuto una grande influenza anche sulla lingua. L’arrivo dello spagnolo castigliano, in un territorio dominato dalla lingua quechua, innescò una trasformazione linguistica che si manifesta tuttora nella parlata popolare di tutti i peruviani. 

 

La lingua ufficiale degli Incas

 

Considerata una delle lingue ufficiali del Perù -insieme allo spagnolo e all’aymara, il quechua ha avuto origine nella regione centrale del paese alcuni anni prima dell’inizio dell’impero inca. La migrazione di questa prima generazione di parlanti quechua in altre zone, tra cui Cuzco, provocò una notevole espansione di questa lingua, che si consolidò poi come lingua principale del Tahuantinsuyo. 

 

Con l’arrivo degli spagnoli, il quechua acquisì un ruolo importante nell’educazione cristiana. Infatti, per facilitare l’apprendimento, i sacerdoti occidentali diffusero la loro dottrina usando questa lingua e ne promossero il linguaggio, facendolo diventare la lingua più parlata in gran parte del territorio coloniale. 

 

Chullo deriva dal vocabolo quechua ch'ullu, che significa “cappello tradizionale di lana di alpaca”. Credito: Janine Costa / PromPerú.

 

Questa inclusione ha permesso sia allo spagnolo che al quechua di coesistere nel tempo e di fondersi con la lingua popolare non solo dei peruviani, ma anche del resto dei sudamericani. Ecco alcune di queste espressioni:

 

Cura. Usata per designare un prete cattolico, questa parola deriva dal vocabolo quechua kuraka o kuraq, un termine che era usato per identificare il capo di una comunità nell’impero inca. 

 

Choclo. Nata dal vocabolo choccllo, questa parola significa “pannocchia di mais”. Il termine è usato anche in paesi come Argentina, Bolivia, Cile, Ecuador e Paraguay, nei quali comunque si affianca ad altri nomi come elote, molto usato in Messico.

 

Cancha. Questa parola è molto usata nell’argot popolare di tutta l’America Latina per riferirsi a un campo da calcio -o altri sport come il volley-, o al recinto che lo ospita. Proviene dal quechua kancha il cui significato è “luogo in aperta campagna”.

 

Un’accezione di “cancha” nasce dal vocabolo quechua kamcha che si riferisce ai pop corn. Questo è infatti conosciuto in Perù come ‘canchita’.

 

Nascita del vocabolo choccllo, questa parola significa “pannocchia di mais”. Credito: Karina Mendoza / PromPerú.

 

Carpa. Questa parola proviene dal termine quechua karpa che significa “tenda di campagna o tendone”.

 

Chullo. Parola che si riferisce al cappello con i paraorecchie tipico degli altopiani peruviani. Deriva dalla parola quechua ch'ullu che significa “berretto tradizionale in lana di alpaca”.

 

Poncho. Questa parola è molto usata per chiamare quegli indumenti tessuti in lana che identificano l’abbigliamento tipico andino. La sua origine deriva dalla parola quechua punchu. 

 

Chacra. Questa parola è molto usata in Sud America per indicare una fattoria o un campo coltivato. Deriva dalla parola quechua chakra che significa “piccolo appezzamento di terreno coltivabile”.

 

Palta. I peruviani chiamano con questo nome di origine quechua questa frutta verde e cremosa. È conosciuta come aguacate nel resto dei paesi della regione.

 

Come avete potuto vedere, il quechua è presente in molte delle parole che si usano oggi in Perù e in America Latina. Venite a impararle tutte! 

 

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